#12 - Sono intelligenti... sono bellissime... e lavorano per me.
parte 2 di 3

Get the party started
di Sergio Gambitt e Xel aka Joji



0. Campo base.

Isola Bosley, un puntino disperso tra le onde, una ventina di miglia ad Ovest di Madripoor.
Nella ricca villetta del proprietario dell'isola si sta tenendo una festa privata.
Tuttavia, tra gli invitati ci sono tre intruse.
Charlotte Jones, detective di New York, è riuscita ad infiltrarsi sostituendosi al ministro degli esteri Wakandiano, Cameron Marana.
Lee Forrester, capitano del battello Arcadia, è entrata a braccetto con il deputato inglese William Murray, che ha abilmente sedotto.
Jessica Drew, ex super eroina un tempo conosciuta con il nome in codice di Donna Ragno, è entrata da una finestra dopo aver scalato una rupe a picco sul mare.
La loro presenza a questa festa è dovuta all'annuncio di Shinobi Shaw, organizzatore della serata, dell'essere in possesso di un rimedio definitivo al problema mutante.
Tale rimedio è stato rivelato alcuni minuti fa, il suo nome, ironia della sorte, è proprio Remedy, una macchina capace di rimuovere il gene X dal DNA mutante, rendendo un soggetto mutato completamente umano.
Davanti gli occhi dei suoi ospiti, Shaw ha sottoposta Lucia Callasantos, la mutante terrorista nota come Thorn, al trattamento di Remedy rendendola una normale umana.
Le prime reazioni, sono di silenzio e sbigottimento.
Gli ospiti si guardando confusi negli occhi borbottando tra di loro.
Poi, d'improvviso, un uomo si fa avanti, agitando una mano in aria, tutto rosso in viso "E' una pazzia! E' così che pensate di risolvere tutto? E la libertà dei singoli dove la mett..."
Vicino a Shinobi Shaw, poggiato con la schiena contro il muro, un ragazzo dalla bellezza androgina cala le lunghe ciglia e chiude gli occhi.
L'uomo si ferma d'improvviso, il pugno resta qualche secondo fermo in aria, poi lo cala, mormorando "Beh, ora che ci penso, non è che sia poi così male come idea..."
L'uomo si allontana ed esce dalla stanza, mentre il ragazzo riapre gli occhi: il suo nome è Mindmeld, ed ha appena usato il suo potere che gli permette di trasferire la sua coscienza nelle menti altrui.
"Grazie Mindmeld." sussurra Shinobi al proprio sottoposto, tenendosi a debita distanza dal microfono "La prossima volta mi accerterò personalmente che nella lista degli invitati non capitino liberali..." e poi, rivolto di nuovo al pubblico "Bene signori. Avete verificato con i vostri occhi la validità del prodotto. La tecnologia alla base di Remedy è a disposizione di chi pagherà di più." annuncia Shaw allargando le braccia "L'asta è aperta e si chiuderà tra un ora. Fate le vostre offerte! Per chiarire qualsiasi vostro dubbio, chiedete pure."
Una folla si assiepa sotto il palco, tempestando di domande Shaw, altri rimangono in disparte, sussurrando tra di loro, altri ancora, per nulla interessati, non si spostano dal tavolo del buffet.
Approfittando della confusione, un cameriere dai capelli castani dritti sulla testa con un vassoio colmo di piatti sporchi in mano, esce dalla sala, ma anziché dirigersi verso le cucine sale di soppiatto le scale.
"Beh, un uomo geniale questo Shaw..." mormora Murray stringendo a braccetto Lee "Ma la Regina è sempre stata di posizione neutrale nei confronti dei mutanti, quindi l'Inghilterra non se ne farà niente di questa macchina..." lascia il braccio di Lee e fa scivolare la mano a cingerle il fianco " Io qui non ho più niente da fare.. Cosa ne dici tesoro di un po' più di intimità?"
Le labbra di Lee si allargano in un sorriso, mentre gli occhi sottili si socchiudono vibrando "Aspettavo con ansia questo momento..."
Rosso come un'aragosta, Murray la stringe più forte con la mano talmente sudata che Lee la sente umida attraverso il vestito e trotterellando la porta fuori dalla sala.
"Dunque Miss Marana... come pensa di comportarsi a riguardo?" chiede Hunter, la guardia del corpo personale del ministro wakandiano Cameron Marana attualmente impersonato da Charlotte Jones.
"Ci dovrò pensare su... c'è un'ora di tempo prima che l'asta si concluda, quindi non c'è fretta..." la donna si volta e si allontana "Vado un attimo in bagno, non tarderò troppo."
Hunter, meglio noto come il Lupo Bianco, la richiama "Scusi Miss Marana... Ha fame? Vuole che le prenda qualche tartina al salmone?"
"Si, grazie Hunter... molto gentile..." risponde Charlotte, mentre sparisce oltre la porta.
Hunter la osserva, torvo in volto.
Jessica Drew ha seguito tutta la presentazione di Shaw attraverso le microspie inserite negli orecchini delle sue compagne, tramite le quali anche Pete Wisdom è venuto a conoscenza di Remedy.
In questo momento le tre ragazze e il loro "capo" (le virgolette sono più che dovute dato che nessuna delle tre lo considera tale) portano avanti una conversazione a quattro.
Lee è nel bagno degli uomini al piano terra, Murray dorme come un bambino steso a terra: appena entrati dentro lui ha cercato di saltarle addosso, ma lei gli ha detto che le piacevano le cose più lente, fatte in modo sensuale, quindi il vecchio deputato britannico si è seduto sulla tazza del Water, sbavando e sbattendo un piede a terra mentre lei iniziava ad esibirsi in uno streaptease... conclusosi dopo qualche secondo, non appena Lee ha tirato fuori dal reggiseno un spray anestetico che lo ha spedito dritto nel mondo dei sogni.
Charlotte è nel bagno delle donne al primo piano, subito dopo le scale: la prima cosa che ha fatto non appena entrata è stato togliersi le scarpe: non è abituata ai tacchi e sente i piedi impazzire dal dolore.
Jessica è al secondo piano, in un corridoio buio pieno di quadri e statue, adagiata contro un muro. La tuta scura e i corti capelli neri la fanno sembrare un'ombra.
Pete è sull'Arcadia, comodamente stravaccato su una sedia sdraio, con una Piña Colada alla fragola tra le mani.

Pete: Innanzi tutto permettetemi di complimentarvi con voi per essere riuscite ad entrare senza problemi, pupe.
Jessica: Chiamaci ancora pupe e ti ritroverai tutti i pacchetti di quelle puzzolenti sigarette che fumi su per il tuo vecchio sedere inglese...
P: Ok, Ok, non c'è bisogno di scaldarsi.... cosa ve n'è sembrato dello spettacolino di Shaw?
Lee: Quella macchina è il parto di una mente malata...
P: Come Windows Xp... Adesso dovete pensare a portare a termine la missione.
Charlotte: Dobbiamo recuperare e cancellare i piani per il progetto del Remedy, distruggere il prototipo già esistente e trovare e liberare la prima task force che hai mandato giusto?
P: Esatto, dolcezza. La villa è anche il laboratorio dove è stato ultimato il Remedy, tutti i dati in proposito sono lì, distruggendoli non...
J: Non ci sarà più il rischio che venga ricostruito. Ok, ci penso io... Faccio un giro di tutte le stanze nei piani superiori.
P: Ottimo. Lee hai con te le cariche esplosive che ti ho dato?
L: Sì, sono nel tacco delle scarpe... Penserò io a seminarle per tutto il piano terra..
P: Bene... Charlotte, sta a te trovare la prima task force allora...
C: Ok, cercherò nello scantinato.
P: Perfetto.. Cercate di fare tutto entro un'ora... e dando meno possibile nell'occhio. Fatevi sentire subito se avete problemi. Passo e chiudo. E... Jessica... il mio sedere è uno degli esemplari più quotati sul mercato inglese.

1.
Recupero dati.

Jessica Drew una volta si fregiava del nome di battaglia di Donna Ragno.
Anche se ha abbandonato nome e costume variopinto, questo non vuol dire che abbia perso lo smalto dei tempi andati.
Si muove con passi leggeri, sfiorando la moquette con la punta dei piedi, scivolando nei corridoi senza fare il minimo rumore.
Tra le tante porte, una attira la sua attenzione, l'unica con un uomo messo di guardia.
Una specie di armadio in giacca e cravatta, che in piedi, al buio, non si muove e fissa davanti a sè con lo sguardo torvo.
Jessica si avvicina il più possibile, nascondendosi dietro una statua a qualche metro dall'uomo.
Poi prende dalla cintura fornitagli da Pete una biglia d'acciaio e la lancia nel corridoio alle proprie spalle.
Quando l'uomo sente il riecheggiare del tintinnio lungo il pavimento, si allontana dalla porta per andare a controllare cosa sia successo.
Non appena supera la statua dietro la quale è nascosta Jessica, questa gli salta alle spalle e gli stringe una cordicella al collo, cominciando a strozzarlo con forza.
L'uomo si dibatte, tenta di liberarsi dalla presa della ragazza facendola sbattere contro la parete, ma Jessica non molla fino a quando la guardia non stramazza a terra priva di sensi.
Scivolando come un gatto Jessica raggiunge la porta ed abbassa la maniglia.
Chiusa.
Evidentemente dentro deve esserci qualcosa di importante.
Sempre dalla cintura tira fuori un gancetto, lo infila nella serratura e vi traffica un po', finché non sente uno scatto e la porta si apre.
Soddisfatta di se stessa, Jessica entra nella stanza trascinandovi dentro il corpo svenuto della guardia, ed è così impegnata da questo lavoro da non accorgersi della figura che si staglia sul fondo del corridoio, il cui abito bianco da cameriere spicca nell'oscurità come un faro nella notte.
La stanza è uno studio piuttosto piccolo ma saturo di oggetti di ogni foggia e dimensioni, tutti poggiati quasi a casaccio e tutti risalenti a vari periodi della storia umana.
Tra di essi, Jessica riconosce un paio di quadri di Picasso originali poggiati a casaccio sulle pareti, e quella che sembrerebbe la vera Venere di Milo, se non sapesse che si dovrebbe trovare in tutt’altro luogo.
Ma non è niente di tutto questo che la interessa, non quanto il personal computer sopra la scrivania.
Jessica si avvicina all'interruttore e lo attiva, accendendolo.
Poggiando un ginocchio su una comoda poltroncina di pelle in stile Liberty, osserva il tentativo del software di collegarsi in rete, bloccato dalla richiesta di password e user id.
Mantenendo una calma da professionisti, estrae dalla cintura un floppy nero senza dicitura, e lo inserisce nella torretta.
In automatico parte il programma di hackeraggio dati, il quale in circa mezzo minuto identifica user id e password e la fa accedere alla rete di villa Shaw.
Adesso comincia la parte più impegnativa.
Le sue dita scorrono rapidamente i tasti, aprono cartelle e compiono ricerche all'interno dell'hardisk fino a che non trovano quello che cercavano.
"Bingo!" esclama di fronte ad una presentazione in Power Point e ad alcuni file di testo che illustrano tutti i dettagli della funzionamento di Remedy.
Dallo scomparto nella fibbia tira fuori un minidisco, lo infila nel masterizzatore ed inizia a copiare tutti i dati al suo interno.
Una volta finita la copia seleziona di nuovo i file e li cancella da tutti i computer della villa.
"Mio..." dice Jessica facendo per infilare il disco nella fibbia, quando una lama le sfiora la gola.
"Per altri tre secondi, direi." esclama una voce maschile alle sue spalle; in piedi, dietro la poltroncina, c'è un la sagoma in un uomo, il cui riflesso Jessica può vedere sullo schermo del computer "Vogliamo sbrigare la formalità del passaggio di proprietà?".
"Ma certo..." mormora Jessica, quindi muove i glutei e sfruttando la scivolosa pelle della poltrona guizza in basso voltandosi su sé stessa, mentre pianta i piedi contro la scrivania e dà una poderosa spinta alla poltrona facendola collidere contro l'uomo.
Le sue mani mettono al sicuro il disco nella cintura, e poi le danno la spinta per rialzarsi di scatto.
Davanti a sè trova un uomo coi capelli castani dritti in testa, che indossa un abito da cameriere del quale si libera immediatamente strappandoselo di dosso e rimanendo con una tuta rossa.
"E tu chi saresti?"
"I nomi sono pericolosi. Tu chiamami Clearcut." risponde l'uomo mentre porta avanti la mano destra, che si sta ricoprendo da una lamina di metallo a forma di pugnale "Il motivo ti dovrebbe essere chiaro..."
"Limpido..." ribatte Jessica saltando all'indietro nell’angusto spazio dello studio e lasciando che la lama di Clearcut lasci un lungo taglio sulla scrivania di foggia Vittoriana.
"Da chi hai imparato ad essere così adorabile, Shannen Doherty?" la lama sparisce nei palmi delle mani di Clearcut, mentre questi afferra alcuni floppy disk lucenti dal fianco e li lancia verso Jessica.
La donna si getta a terra mentre i dischi le sibilano sopra, tagliandole una ciocca dei capelli.
Senza nemmeno darle tempo di riprendere fiato, Clearcut le scaglia un'altra raffica di dischi contro e Jessica inizia a rotolare a terra, lasciando che si conficchino nella moquette.
L'ultimo disco però è troppo veloce, e la sua affilata lama le ferisce la spalla.
"Nnnf!" fa la donna rannicchiandosi in un angolo con la mano stretta sulla ferita.
Clearcut sorride e le si avvicina "Ti conviene fare la brava e darmi il cd..."
"Fa... male..." piagnucola Jessica.
Clearcut si china su di lei e le sfiora la mano con le dita "Dai, non è niente... se non sopporti un po’ di dolore dovresti abbandonare questo lavoro."
Jessica alza di scatto la gamba e il suo ginocchio colpisce l'inguine dell'uomo, che sbianca di colpo, spalanca la bocca e strabuzza gli occhi.
Mentre Clearcut ricade all'indietro stringendo tra le mani il basso ventre, Jessica scatta in piedi.
"Se cadi in questi trucchetti da principiante forse dovresti mollare tu." e tirando fuori un’altra sfera d'acciaio dalla cintura la lascia scivolare a terra, correndo poi fuori dalla stanza prima che il gas soporifero che sta rilasciando la occupi tutta.
Tra i vapori violacei, Clearcut si solleva in piedi, sul muso una maschera antigas "Niente male la ragazza..."

2.1
Più in alto si vola...

Charlotte ha appena concluso la conversazione con le compagne, quando sente bussare insistentemente alla porta del bagno.
"Si, un attimo!" esclama facendo per uscire.
Il bussare si fa più incalzante.
"Ho detto un attimo! Cos'è: ha bevuto troppo champagne?" fa appena in tempo a finire la parola che il legno della porta viene sfondato da un mano.
Charlotte ricade all'indietro, mentre i perni della porta vengono completamente divelti.
Davanti a Charlotte si staglia la figura maestosa di Lupo Bianco, nel suo costume bianco accecante.
"Hunter? Cosa diavolo ti salta in mente?" la donna dissimula lo sbigottimento con il disappunto.
"Dov'è Miss Marana?" chiede con tono perentorio l'uomo.
"Non so quanti Martini hai mandato giù, ma.." la donna si rialza spazzolandosi il vestito.
"Dov'è Miss Marana?" ripete aggrottando le sopracciglia Hunter "La vera Miss Marana è allergica al pesce..."
"Ah..." Charlotte resta un attimo in silenzio, maledicendo Wisdom per non averle fornito abbastanza informazioni sulla donna a cui si era sostituita "Ecco.. c'è una spiegazione..."
"Sono curioso di sentirla..." Hunter si fa avanti.
Con una rapida mossa Charlotte colpisce lo scarico del Water, uno schizzo d'acqua fuoriesce colpendo il volto della guardia del corpo, che, preso alla sprovvista, rimane un attimo intontito.
Approfittando di quell'attimo Charlotte sguscia sotto le sue gambe e inizia a correre verso la porta del bagno. Hunter però si riprende subito, si volta e muove le mani verso di lei: con una afferra la spallina del vestito strappandola, con l'altra le afferra violentemente i capelli e tira con forza. Le perle della collana volano in tutte le direzioni, ed assieme a queste gli orecchini/comunicatori. Crollando per terra, Charlotte porta una mano alla vita e sgancia la catena che indossa a mo’ di cintura. Quando Hunter le salta addosso, la donna fende l'aria con la catena e lo ferisce al braccio circondandolo. Mossa sbagliata, perché da qui a spostare con uno scatto il braccio verso una finestra il passaggio è immediato. Charlotte segue la catena nel suo volo e sfonda la vetrata atterrando sul balcone. Il fermaglio sui suoi capelli salta, il vento comincia a spargerli in ogni direzione, ma la sua attenzione ora è tutta per Hunter, il quale ha raggiunto la finestra e si prepara a saltarle di nuovo addosso. Charlotte porta avanti una mano, tentando di colpirlo con un pugno alla mascella, ma l'uomo è più rapido e la schiva afferrandole il polso.
"Adesso" mormora Hunter sollevandola da terra per il collo "Ti do l'ultima opportunità... Dov'è Miss Marana?"
Per tutta risposta Charlotte cerca di colpirlo con il taglio della mano, ma Hunter gliela afferra, la storce e poi la colpisce con un pugno allo stomaco che le mozza il fiato. Quindi lascia cadere la donna ansante a terra, e solleva il pugno per infierire l'ultimo colpo.

2.2

...più pesantemente si ricade a terra.

Vibrazione dell’orecchino, indice sul pulsante nascosto nella finta perla nera, urlo sparato dritto nel timpano.
"Jessica!"
Jessica Drew abbassa la testa, disturbata dal tono di voce allarmato di Pete Wisdom.
"Non c’è bisogno di urlare così, ti sento benissimo." sussurra mentre cammina circospetta nel corridoio.
"E’ un emergenza. Cinque secondi fa si è improvvisamente interrotto il contatto con il comunicatore di Charlotte. Potrebbe essere nei guai."
"Dammi la sua posizione."
"L’ultima volta che il comunicatore l’ha segnalata si trovava al primo piano, ala est."
"Mi trovo anch’io sul corridoio che dà ad est e..." Jessica si affaccia ad una finestra, appena in tempo per sentire il –KRASH- della vetrata contro la quale Lupo Bianco ha scaraventato Charlotte "...e la vedo. La guardia del corpo deve aver scoperto che è un impostore. Vado ad aiutarla."
"Buona fortuna." le augura Pete attraverso il comunicatore dell’orecchino, ma Jessica non lo sente nemmeno impegnata com’è ad aprire i fermi della finestra che ha di fronte. Una volta spalancatola, fa in tempo a vedere Lupo Bianco che si accinge a sferrare l’ultimo colpo su Charlotte, e seguendo l’istinto che le ha permesso di salvarsi la vita più volte si getta nel balconcino inferiore. Il suo calcio devia il braccio dell’uomo, che si va ad infrangere sul pavimento sul quale lascia alcune crepe, mentre con uno sgambetto fulmineo Jessica riesce ad atterrarlo. Quando si rialza trova ad aspettarlo una Jessica Drew imponente nella sua sicurezza, che a pugni chiusi e muscoli in tensione sotto la stretta tuta nera lo sfida:
"Ed ora vediamo se ci riesci anche contro qualcuno alla tua altezza."

3.
La cerca.

Lee esce dal bagno, guardandosi intorno con aria circospetta.
Nessuno a destra, nessuno a sinistra.
La ragazza si china e porta una mano sul retro della scarpa destra, con uno scatto il tacco si sgancia.
Fa lo stesso con il tacco sinistro, e così si trova in una mano una dozzina di cariche esplosive e nell'altra il detonatore.
Torna nella sala principale, da sola, e comincia a girare falsamente interessata a quadri e statue, mentre in realtà è lì che attacca diverse cariche esplosive.
Le rimangono solo altre due cariche, che ha intenzione di posare sul palco dove si trova Remedy, quando l'orecchino emana un impercettibile cicalio che le segnala una chiamata in arrivo.
Spostandosi indifferentemente dietro una pianta dalla larghe foglie, afferra la perla nera dell'orecchino con entrambe le dita e la ruota leggermente.
"Mi senti Lee?" fa la voce di Pete "Il segnale dell'orecchino di Charlotte si è interrotto. Non riesco a contattarla. Ho mandato Jessica a cercarla, nel frattempo tu dovresti occuparti di trovare l’altra task force."
"Ricevuto." Lee torna sui propri passi, ripercorrendo il corridoio che porta al bagno ed entrando in una piccola porta che la planimetria abbozzata fornitale da Pete descriveva come ‘di servizio’. Davanti a lei, una scala a chiocciola immersa nel buio. Ringraziando mentalmente i gadget nel suo vestito, Lee prende la spilla che tiene appuntata al petto, preme un piccolo bottoncino sul margine e un fascio di luce illumina i gradini. I suoi piedi scendono velocemente, finché non raggiunge un ampio seminterrato dove sono ammassate casse e macchinari.
Sentendo delle voci, spegne subito la piccola torcia e si appiattisce contro il muro.
"...è che non mi piace scendere qua sotto. L’umidità rende i miei capelli un disastro!" la voce proviene dal vuoto.
"Vaga... sei invisibile, lo sei sempre stata da quando ti sei unita a noi, non credo che nessuno se ne accorgerà più di tanto. Piuttosto... continuo a non capire perché ci ostiniamo a non accendere le luci ogni volta che veniamo qui." risponde una ragazza piuttosto muscolosa dai capelli neri corti e in un costume viola scuro.
"E perché farlo quando Flambè può illuminare tutto meglio, cheri?" ribatte una terza ragazza, in un costume giallo e rosso, dai capelli lunghi biondi e dal viso a forma di dragone. Tra le mani fa ballare una fiammella con la quale illumina i dintorni.
"Tirchia di una creola..." commenta la seconda ragazza, al che dal vuoto giunge la voce della prima:
"Va bene sta calma Tremolo, penso io ad accendere le luci!" e il secondo dopo come per magia l’intero scantinato viene illuminato da una serie di lampadari appesi al muro "Ora ricordami qual è che dobbiamo portare su da Shaw."
"L’altra gattina... Feral... quegli snob diffidenti chiedono un’altra prova." risponde Tremolo.
"Si vede che sono politici..." commenta Flambè avvicinandosi a tre pannelli metallici accanto ai quali si trova un pulsante rosso. Premendolo, i tre pannelli si alzano sibilando metallicamente, e dietro compaiono tre ragazze, tre mutanti, intrappolate in grossi macchinari che impediscono completamente loro i movimenti e che le tengono sedate.
"Oh mio...!" impreca silenziosamente Lee Forrester riconoscendo le due mutanti appartenenti alla prima task force che Wisdom le ha detto chiamarsi Meltdown e Moonstar. L’altra, quella Feral, la riconosce solo dai telegiornali che la accusavano di atti di terrorismo e omicidio plurimo.
"Allora bellezze chi vuol venire per prima con noi...?" sta dicendo ironicamente Tremolo alle tre svenute, quando da dietro una cassa giunge la voce di Vaga:
"Aspettate un attimo colleghe... credo che un topolino curioso si sia infiltrato fra noi stasera."
Lee si volta a destra e a sinistra di scatto, e continuando a non vedere nessuno fa per correre verso le scale, quando sbatte contro qualcosa di invisibile che la atterra. Nello stesso tempo la cassa dietro la quale si stava nascondendo viene letteralmente disintegrata dalla vibrazione di onde sonore, mentre lingue di fuoco le lambiscono entrambi i fianchi.
"Una petite principessa in abito da sera? Non riuscivi a trovare il tuo principe azzurro?" chiede con una certa vena sarcastica Flambè.
"Ha trovato le Belle dell’Inferno però, e mi assicurerò che avrà da pentirsene ogni secondo della sua breve vita." conclude Tremolo con una luce cattiva negli occhi.
Lee le guarda spaventata, quindi fa l’unica cosa che le sembra sensato fare in quel momento. Porta l’indice alla perla nera dell’orecchino, e premendola dice:
"Ragazze... Aiuto?"

Continua...

 

Next: le Belle dell’Inferno! Lupo Bianco! Clearcut! Meltdown, Moonstar e Feral! Mindmeld! Shinobi Shaw! E Lee Forrester, Charlotte Jones e Jessica Drew prese nel mezzo!!